Ho parlato spesso di copyright ma, evidentemente, non è bastato!
Oggi è nata una interessante discussione su facebook grazie ad Alessia di Beads & tricks.
In pratica sono stati trovati vari post di designer e creative interamente copiati su un “sedicente” blog e, ovviamente, ce n’erano anche dei miei, con foto e testi copiati in modo integrale, per fortuna c’era il link alla mia home page ma questa è una delle cose NON consentite dalla legge italiana!
Ogni blogger e ogni artista si regola autonomamente per quanto riguarda il proprio copyright e, in genere, sui blog si trovano queste regole personali ben scritte e comprensibili.
Esistono le licenze Creative Commons, che NON permettono di arraffare a piene mani il lavoro degli altri ma consentono di specificare alcuni permessi consentiti, ce ne sono 6 tipi diversi e vanno lette attentamente per capire cosa è consentito e cosa no.
Io personalmente NON uso licenze Creative Commons, le mie regole di copyright sono indicate in calce ad ogni post:
Copyright © Alessia Gribaudi Tramontana: puoi ripubblicare i contenuti di questo post solo parzialmente e solo inserendo un link al post originale.
Ripubblicare i post SOLO PARZIALMENTE significa che è possibile prendere una sola immagine a bassa risoluzione e un estratto minimo di testo e che è OBBLIGATORIO linkare il post originale spiegando espressamente che è da lì che è stata presa l’immagine e l’estratto di testo.
In generale se non si trova indicazione sulle regole di copyright bisogna considerare l’ipotesi più restrittiva e cioè che NON è possibile prendere nulla senza l’autorizzazione scritta dell’autore, anche se in genere non ci sono problemi a utilizzare la regola di prendere solo un’immagine a bassa risoluzione e una estratto minimo di testo con il link alla fonte originale come richiedo io.
La legge italiana sul diritto d’autore è estremamente precisa e dettagliata (una volta tanto) e tutte le violazioni sono punibili e perseguibili:
Violazione del diritto d’autore
Gli articoli 171 e seguenti della L633 sanciscono le pene a cui va incontro colui che viola le norme concernenti il diritto d’autore. In particolare è punito con multa o reclusione chiunque, senza averne diritto, a qualsiasi scopo e in qualsiasi forma:
- riproduce, trascrive, recita in pubblico, diffonde, mette in vendita o pone altrimenti in commercio un’opera altrui;
- rivela il contenuto dell’opera altrui prima che sia reso pubblico;
- introduce e mette in circolazione nello Stato esemplari di un’opera altrui prodotti all’estero contravvenendo alla legge italiana;
- mette a disposizione del pubblico, immettendola in un sistema di reti telematiche, mediante connessioni di qualsiasi genere, un’opera dell’ingegno protetta, o parte di essa;
- rappresenta, esegue, recita in pubblico o diffonde un’opera altrui. La rappresentazione o esecuzione comprende la proiezione pubblica dell’opera cinematografica, l’esecuzione in pubblico delle composizioni musicali inserite nelle opere cinematografiche e la radiodiffusione mediante altoparlante azionato in pubblico;
- riproduce un numero di esemplari o esegue un numero di esecuzioni o di rappresentazioni maggiore di quello che aveva diritto di riprodurre o di rappresentare;
- ritrasmette o registra con apparecchi le trasmissioni radiofoniche o smercia i dischi fonografici o altri apparecchi indebitamente registrati.
Sempre secondo l’art 171 le pene si inaspriscono se i reati di cui sopra sono commessi con usurpazione della paternità dell’opera, cioè con deformazione, mutilazione o altra modificazione dell’opera medesima.
katia
grazie mille….sono decisamente ignorante in materia e ti ringrazio per aver esposto in maniera coì precisa e dettagliata tutti i punti…grazie
Laura
Le cose si anno, Alessia, e anche chi le sa, però, fa finta di niente. Il mio è un marchio registrato e sono qui a combattere con chi usa un nome molto, molto, molto simile al mio Cuore di Maglia.
Qualche volta è comodo così, nel senso che c’è chi non gliene importa di passare sopra il cul@,scusa il termine, che ognuna di noi si fa per avere credibilità, affidabilità e fiducia. Per non parlare delle proprietà intellettuali e delle idee (nel tuo caso, modelli, materiali e affini). All’inizio ci passavo sopra. Adesso, mi spiace, faccio la guerra. Hai fatto bene a puntualizzare. Ti quoto, in assoluto. baci
Laura
Le cose si SANNO, SI SANNO con la S, gnuranta sì, ma le ha non le sbaglio. SANNO SANNO SANNO; adesso ne scrivo una paginata intera.
kaduina
salve, mi seno di dover scrivere qualcosa perche io sono una di quelle che le cose, piu che Saperle, se le sta imparate strada facendo.
non sono una blogger professionista, non campo di blog e quel che faccio lo faccio perche mi diverte quando ho tempo, non ci guadagno nulla, e quelle come me, e ce ne sono tante, che non lo fanno per lavoro, certe malizie non le hanno e la buona fede si vede, perhe in genere, basta una mail per chiarire tutto.
Nel senso che, qualche cavolata l’ ho fatta anche io, e giuro, in assoluta buona fede e cercando di rimediare SUBITO.
E quando è capitato a me (capita a tutti prima o poi!) di essere copia-incolla, è bastata una mail per chiarire tutto.i scrivo questo post invece, perche a me è successo di peggio, nel senso che qualcuno ha deciso di copiarmi il blog, usando nome e indirizzo simile e chiedendo (cosa che io non faccio) dati personali per potersi iscrivere…
e quando accadono queste cose e una mail non basta, che si fa?
kaduina
ecco infatti…il post è venuto cosi’ sconclusionato perche’:
1:sto scaldando il latte
2:ho la bimba in braccio
3:sto pensando a dove ho messo i pantaloncini???
4:Copio-incollo male anche da me stessa… scusatemi!
Alessia
@ kaduina:
Ciao e benvenuta, tenere un blog può essere una professione o un passatempo ma tutti sono tenuti a conoscere le leggi che regolano una cosa per usarla, come si dice “la legge non ammette ignoranza”.
Sicuramente ci sono tante persone che lo fanno in buona fede e sono sicura che questo è il tuo caso, ma ce ne sono tante altre per cui il lavoro altrui non ha valore e lo fanno con dolo. Purtroppo non è facile porre rimedio ad alcune situazioni perché spesso (nel caso della cattiva fede) alle mail non seguono risposte oppure, ancora peggio, le risposte sono tutt’altro che pacate. Ovviamente non è possibile ricorrere all’avvocato ogni volta ma il problema è serio e credo che chi ha a cuore la rete ed i suoi contenuti si debba unire per far fronte comune, se posso consigliarti un sito per capire meglio cosa si può e cose non si può fare nel mondo del blogging: http://mommit.com/
Spero di rileggerti prestissimo 😀
Giovanni Alberta
certe volte basterebbe anche solo chiedere all autore se si puo’ utilizzare una sua foto o una sua immagine o se per caso e’ disposto a verderla, magari con pochi soldi si riesce ad avere un esclusiva (limitata) per quella foto o immagine che sia.
buona serata a tutti
Govanni Alberta
alex bonetto
Ciao Alessia, volevo farti sapere che ho citato questo tuo post sul mio blog. Se ti andasse di fare un salto a dire la tua sull’argomento, ne sarei felice.
http://cecrisicecrisi.blogspot.it/2013/06/come-segnalare-progetti-altrui-sul-blog.html
Buona settimana, alex
Alessia
@ alex bonetto:
ciao Alex, hai scritto un post fantastico, esaustivo ma semplice, te lo ripeto anche qui: BRAVAAAA 😀
Alice
Ma xché usare le foto di altri????
Nn so ma prendere spunto è una cosa, copiare x vendere un’altra e copiare x se stessi un’altra ancora e in questo la legge è chiara… sul vero copyright un pò meno (se nn si deposita l’idea e un altro lo fa può dire che avete copiato) a esclusione di ciò che si registra tipo brevetto che ha cmq una scadenza… ma siamo italiani e depositare idea e marchio costa quindi ci limitiamo alle polemiche…
Ora ci saranno insulti e varie ma se ci pensate è vero! Finché il copyright era a pagamento nessuno lo citava ora invece…
Alessia
@ Alice:
qui di insulti non ce ne sono Alice, e non si parla di copiare/vendere oggetti nè nell’articolo nè nei commenti, non so a cosa tu ti riferisca…
Ma per chiarire il diritto d’autore non è mai stato a pagamento e in Italia purtroppo se ne è sempre parlato poco, le violazioni pesanti sono all’ordine del giorno.
La registrazione del marchio è a pagamento ma è un’altra cosa.